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Rivestimento marmoreo della Santa Casa di Loreto
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12 Novembre 2024
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Aprile 18, 2019  Territorio

Forse molti di voi ammirando lo splendido rivestimento marmoreo che ricopre le pareti della Santa Casa progettato dal Bramante, giudicata una delle più importanti imprese plastiche del pieno Rinascimento italiano avranno notato nella fascia inferiore della parete est un iscrizione latina: fu voluta da Papa Clemente VIII in occasione del terzo centenario della traslazione della Santa Casa del 1595. Per i più affamati di conoscenza riportiamo la traduzione in italiano del testo voluto dal Papa: “pellegrino cristiano, che quì sei venuto per pietà o per voto, contempla la Santa Casa di Loreto, venerata in tutto il mondo per i divini misteri e per la gloria dei miracoli. Quì è venuta alla luce la santissima Madre di Dio, quì è stata salutata dall’angelo, quì l’eterno verbo di Dio si è fatto uomo. Gli angeli in un primo momento la trasportarono dalla Palestina nell’illirico, presso il castello di Tersatto, nell’anno di salvezza 1291, essendo sommo pontefice Nicolò IV. Dopo tre anni, all’inizio del pontificato di Bonifacio VIII, trasportata nel piceno, vicino alla città di Recanati, in una selva di questo colle. La stessa, per opera degli angeli, mutato per tre volte il sito nello spazio di un anno, fu’ traslata laddove finalmente fissò la sua sede per volere divino, trecento anni orsono. Da quel tempo, i popoli vicini furono presi d’ammirazione per sì stupenda novità ed in seguito, per la fama dei miracoli divulgata in largo e in lungo, questa Santa Casa ebbe grande venerazione da parte di tutte le genti. Le sue pareti, senza fondamenta, dopo tanti secoli permangono integre e stabili. Il Papa Clemente VII la rivestì con un ornamento marmoreo nell’anno del Signore 1534. Clemente VIII, pontefice massimo, ordinò che in questa lapide fosse scritta una breve storia dell’ammirevole traslazione nell’anno 1595. Antonio Maria Gallo, cardinale prete di Santa Romana Chiesa e vescovo di Osimo, protettore della Santa Casa, la fece eseguire. Tu, pio pellegrino, venera con devozione la Regina degli Angeli e la Madre delle Grazie, affinché per i suoi meriti e per la sua intercessione, tu possa conseguire dal Figlio dolcissimo, autore della vita, il perdono dei peccati, la salute del corpo e il gaudio eterno”.

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